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Primo Maggio: "Fischia il Vento"

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Felice Cascione, è un giovane medico. È il settembre del 1943 e si trova sui monti dell' Alta Valle di Andorra. La sua scelta "partigiana" l' ha portato ad imbracciare un fucile per combattere i nazifascisti. Però Felice nome di battaglia "Megu" oltre al fucile, nella fondina, ha anche una penna. E quando non infuria la battaglia, scrive.  I partigiani italiani non hanno una canzone tutta loro. Canticchiano l' Internazionale, ma "Megu" comprende che ci vuole qualcosa di più. Così di getto scrive "Fischia il Vento". La canzone diventa subito virale. Anche se manca qualcosa per renderla veramente unica. Una melodia orecchiabile. E la melodia gliela consegna Giacomo Sibilla, detto "Ivan" per essere appena tornato dalla Campagna di Russia. Dove dai prigionieri e dalle ragazze russe, ha imparato un brano che ha una sonorità da Loop. Si tratta di Katjuša. Megu capisce subito che la musica di Katjuša renderebbe "Fi

4 Marzo, Casa di Lucio Dalla.

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Bologna, 4 marzo 2021, casa di Lucio Dalla.                          Odore di sigaretta nell’ aria. Accese e mai aspirate. Che strani quei quadri appesi al muro. Arabi, donne, ragazzi. George Weah con una mucca. E quanti ricordi ammassati in una valigia piena di terra. Luce soffusa. Soffitto alto. Una madonna osserva la scena. La macchina da scrivere sembra muoversi. Come l’ esibizionista vicino alla porta.  Lancio le carte sul tavolo. Bestemmio al destino.                          Fotografie su fotografie. Libri su libri.  Il Tapiro, un paio di Telegatti. Altri premi. Il guanto di Padre Pio rinchiuso in una cornice. Chiedo perdono. Poi bevo del vino.  Lucio dovrebbe rincasare a momenti. Lo aspetto nella stanza del cinematografo. “Matrix” è appena terminato. Sta per iniziare la “Tigre e il dragone”. Giocattoli in fila sul tappeto. Il dipinto di Caruso mi tiene compagnia e mi ricorda Sorrento. Dove per i ladri e le puttane sono Gesù Bambino. Mio padre faceva il contrabbandie

SORRENTO, IL PALAZZO CHE SI È SPOSTATO.

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Affacciato su piazza Tasso esiste un Palazzo che si è spostato. Sì proprio così. Si è letteralmente spostato. Fino all' allargamento del Corso Italia il Palazzo Gargiulo ( antico palazzo dei Romano) era situato più a destra. Poi si rese necessario, per rendere la nuova strada cittadina, più bella e più larga, espriopiare da questa proprietà "un ampiezza di due vani". A demolizione avvenuta, si fece in modo di restituirne la misura equivalente dal lato opposto. Il tutto si rese possibile sfruttando i locali del confinante edificio di "Posta del Cambio di Cavalli". Ciò spiega anche perché l' accesso di Via della Pietà appaia da sempre così angusto. Oggi anche il portone di Palazzo Gargiulo, si trova in posizione diversa rispetto all' inizio. Infatti l' ingresso era direttamente su Piazza Tasso o meglio su Piazza del Castello, come veniva chiamata all' epoca. Adesso invece è sul lato nord del Corso Italia. Pm.😎 # scaccia😎 https://peppe

La Chiesa della Rotonda - Sorrento.

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Rotonda. Come la Basilica delle Anastasis ( resurrezione) di Gerusalemme, al cui interno vi  erano i resti della grotta in cui tradizione vuole, venne sepolto Gesù. Luogo caro a templari, così come il culto di San Giacomo. E guarda caso, un dipinto di San Giacomo, fa bella mostra di sé in questa chiesa di Sorrento. Consacrata nel 1300, fu unita all' antica cappella di "Santa Maria de Restilians de loco Marani" . L' immagine della Madonna esposta sull' altare maggiore, risulta essere miracolosa tanto quanto quella della Madonna di Casarlano. Appartenuta alla famiglia nobiliare degli Auriemma, la Chiesa della Rotonda, è situata alle spalle del Campo, e ogni tanto si mostra, passandosi il trucco  per camuffare la crepa del terremoto dell' 80. Pm. 😎 #scaccia😎 @peppemarescatuttoattaccato ✍️Fonte: Sorrento sacra e Sorrento Illustre _di Padre Bonaventura da Sorrento.  @comunesorrento #rionemarano #chiesadellarotonda #itemplari #sorrento #sorrentocoast

TORCA E NEW YORK UNITE DA UNO SCALINO.

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. 🗽 🇺🇸⛪🇮🇹 LA CHIESA DI SAN TOMMASO APOSTOLO A TORCA (MASSALUBRENSE) NEL NOVECENTO VENNE RESTAURATA GRAZIE AL CONTRIBUTO ECONOMICO DEGLI ABITANTI DEL RIONE CHE ERANO EMIGRATI NEGLI STATI UNITI. PER RINGRAZIARLI, LA COMUNITÀ LOCALE SCELSE DI FAR INCIDERE SULLO SCALINO DI INGRESSO DELLA CHIESA LA SCRITTA "NEW YORK". Pm.😎 #scaccia😎 https://peppemarescatuttoattaccato.blogspot.com/ @peppemaresca #torca #massalubrense #newtork #newyork #penisolasorrentina #sorrento #🗽 #🇮🇹 #🇺🇸 #curiosità

Quando la Regina Elisabetta II ringraziò Sorrento.

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18 Ottobre 1980, l'allora primo cittadino di Sorrento Antonino Cuomo , viene invitato al ricevimento della Regina Elisabetta II . Ricevimento che si tiene a Napoli a bordo della nave "Britannia". Il nostro Sindaco portò come omaggio alla Regina: "un cesto di limoni con al centro uno scatolo di mosaico antico con il carillon di Torna a Surriento ed un omaggio floreale". In seguito la Regina Elisabetta II, fece recapitare al Sindaco Cuomo un biglietto in cui esprimeva tutti i suoi ringraziamenti a tutte le persone di Sorrento, per i fantastici regali ricevuti. Sia per i limoni  (che vennero molto apprezzati anche dal consorte, il Duca Filippo di Edimburgo) sia per il "musical box" che appena aperto "emette un suono così gradevole" da renderla felice. Pm.😎 #scaccia😎 https://peppemarescatuttoattaccato.blogspot.com  @peppemarescatuttoattaccato 🕵️Fonte: ✍️ Incontri di un Sindaco _ di Antonino Cuomo. #sorrento #reginaelisa

Via Sorelle De Gennaro - la strada più breve di Sorrento ( e forse d'Italia 😉)

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Via Sorelle De Gennaro - la strada più breve di Sorrento ( e forse d'Italia 😉) Una scalinata, uno slargo sul quale si affaccia un attività commerciale e l'ingresso secondario dell'Ospedale. Eppure nella sua brevità Via Sorelle De Gennaro è a tutti gli effetti una strada, con tanto di numero civico e di targa ben in vista. Ed è bello che sia così perché è grazie alle due Sorelle ( e al marito di una di loro) che oggi per noi sorrentini è possibile avere un Ospedale in pieno centro. La proprietà dove è stato edificato apparteneva alle De Gennaro, che lo donarono al Comune di Sorrento per costruirci la struttura ospedaliera. Pm.😎 https://peppemarescatuttoattaccato.blogspot.com #scaccia😎  #sorrento #😎 #tiraccontosorrento #sorrentocoast #🇯🇲 #monday #viasorelledegennaro

Il Titanic e Sorrento.

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Sembra incredibile ma il disastro del Titanic ha toccato da vicino anche Sorrento. M. A.  Musmanno governatore militare alleato della Penisola Sorrentina, nel suo libro "La guerra non l' ho voluta io", riporta come l' intera vicenda turbò e non poco tutta la nostra città. Tra le migliaia di vittime del Titanic vi era infatti John Jacob “Jack” Astor IV, proprietario del Waldorf- Astoria Hotel di New York. Jacob detto “JACK” è  il cugino di William Waldorf Astor , il celebre miliardario che anni prima, aveva acquistato proprio a Sorrento la splendida VILLA che oggi è conosciuta come VILLA TRITONE. È la primavera del 1915, Jack ha da poco sposato una giovanissima Madeleine Force .  Il loro matrimonio occupa subito le prime pagine dei principali rotocalchi mondiali. Lui divorziato e con un patrimonio immenso, lei di trentatré anni più piccola ma già tra le protagoniste delle notti mondani delle corti europee. I due dopo un lunghissimo viaggio di nozze, per

1943, Gottola out-of-bonds.

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1943 Gottola out-of-bonds. Zona interdetta dalla Military Police, spaccio di whisky, prostituzione, incontri di boxe clandestina,regolamento di conti tra bande locali e soldati, furti e omicidi. Il Rione Gottola nel 1943 è la sceneggiatura perfetta per una puntata di Peaky Blinders. In penisola sorrentina c'è stato un cambio della guardia, i tedeschi sono scappati e al loro posto ora ci sono le truppe alleate, inglesi, americani, scozzesi e irlandesi. La maggior parte formate da giovani soldati, che dopo lunghi periodi passati sui campi di combattimento, hanno voglia di divertirsi. E per soddisfare questa domanda, a Sant' Agnello si aprono numerosi bar Questi locali si trovano lungo il Corso Italia: Il Piccadilly al n°38 Il Bristol al n°46 il Washington al n°50 l’ International al n° 72/74. Ma i soldati cercano anche altro. Vogliono bere del whisky a buon mercato e soprattutto delle belle "segnurine" con le quali trascorrere la notte. E questo lo possono t

Bologna: A casa di Lucio.

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Bologna, 31 gennaio 2021, casa di Lucio Dalla.                          Odore di sigaretta nell’ aria. Accese e mai aspirate. Che strani quei quadri appesi al muro. Arabi, donne, ragazzi. George Weah con una mucca. E quanti ricordi ammassati in una valigia piena di terra. Luce soffusa. Soffitto alto. Una madonna osserva la scena. La macchina da scrivere sembra muoversi. Come l’ esibizionista vicino alla porta.  Lancio le carte sul tavolo. Bestemmio al destino.                          Fotografie su fotografie. Libri su libri.  Il Tapiro, un paio di Telegatti. Altri premi. Il guanto di Padre Pio rinchiuso in una cornice. Chiedo perdono. Poi bevo del vino.  Lucio dovrebbe rincasare a momenti. Lo aspetto nella stanza del cinematografo. “Matrix” è appena terminato. Sta per iniziare la “Tigre e il dragone”. Giocattoli in fila sul tappeto. Il dipinto di Caruso mi tiene compagnia e mi ricorda Sorrento. Dove per i ladri e le puttane sono Gesù Bambino. Mio padre faceva il contrabban

La Samp e Il tricolore festeggiato a Puolo.🇮🇹

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Che Sampdoria. E che vittoria. Campione d' Italia davanti al Milan degli olandesi e al Napoli di Maradona. È il 19 maggio del 1991, battendo il Lecce, la squadra allenata da Boskov porta il tricolore a Genova per la prima volta sulla sponda doriana. In rosa giocatori come: Pagliuca, T.Cerezo, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo, Marco Lanna e i gemelli del gol Vialli e Mancini. Uno scudetto storico che alcuni di quei calciatori decisero di festeggiare a Puolo. Tra giugno e luglio infatti si ritrovarono qui, alla trattoria St.Raphael, a brindare ad una vittoria che li aveva consegnati alla storia del calcio italiano. * Nota: Sto cercando di risalire ai nomi di tutti i giocatori della Sampdoria che festeggiarono lo Scudetto a Puolo. Chi ha maggiori informazioni oppure magari ha foto di quel giorno mi può contattare? Ne sarei contento, come Fabio Fazio il 19 maggio. Pm.😎 https://peppemarescatuttoattaccato.blogspot.com #scaccia😎  🧐 Fonte: ✒️Petrapoli_Dove  batte il cuor

Sorrento: La Cappella di Santa Fortunata.

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Mi trovo ai Bagni della Regina Giovanna a Sorrento, alle spalle mie e della signorina Mosca, quello che resta dell' ingresso alla cappella di Santa Fortunata. Alcuni documenti ci consentono di stabilire che la costruzione esisteva già nel 1400. Nelle vicinanze della cappella, vennero rinvenute tre tombe ("appartenenti ad una coppia di adulti e un bambino"). Secondo diverse fonti storiche, erano i corpi dei fondatori della cappella stessa o dei proprietari dell' intera area. Nelle zone sottostanti, sono state scoperte anche altre sepolture, che invece sono state attribuite ai contadini e alla servitù che lavoravano in queste terre.  Successivamente, la cappella venne abbandonata,  e il culto di Santa Fortunata  trasferito nella nuova chiesa della Madonna del Rosario, fatta erigere nel 1630, nell' attuale Piazzetta Capo, dall' Arcivescovo Mons. G. Angrisani. Anche questa chiesa, in cui i sorrentini vi si recavano per chiedere la grazia dalle invasion

Sorrento: La Rufola, baluardo dell' antifascismo.

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Tutti, ma proprio tutti. La Rufola al Capo di Sorrento, negli anni delle repressioni e in quelli bui della seconda guerra, accolse dal 1925 in poi i più grandi intellettuali antifascisti. Ospitati da Giuliana Benzoni, in questa villa si riunirono tra gli altri: Gaetano Salvemini, Nello Rosselli, Stefan Zweig, Giorgio Amendola, Umberto Zanotti Bianco, Massimo Gorki, Umberto Morra di Lavriano e Luigi Albertini.  E Viva Tedesco nell' introduzione del libro di Giuliana Benzoni - Una vita ribelle - pone un ulteriore accento sull' importanza di questo luogo: " (....) Se vi furono delle radici che permisero al fragile mondo spezzato dal fascismo di sopravvivere, queste sono testimoniate dalle azioni degli anni successivi, dall’opera svolta alla villa de la Rufola, nascosta tra l’ oro dei limoni di Sorrento, nelle cui sale, silenziose e protette, si incontravano gli amici antifascisti, in vacanza dalla politica, non dagli ideali, chiusi nel guscio di un antifascismo

Sorrento: Le parole di Lucio, l' arte di Jorit.

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Per me Jorit ora può anche non dipingerlo il volto di Lucio Dalla. Perché scegliendo di scrivere sulla parete il testo della canzone "Se fossi un angelo.." ha dato un senso molto più profondo all' opera che verrà. Questo infatti è forse tra i brani più sovversivi del cantautore bolognese. Perché è un pugno in faccia al perbenismo. Un gancio in pieno volto a chi pensa di essere più furbo degli altri. A chi davanti alle persone in difficoltà gira lo sguardo dal lato opposto. A chi indossando una "veste" il giorno della processione, si crede assolto sempre e comunque. Ma "Se fossi un Angelo.." è anche altro. È una sveglia. È un invito a prendere finalmente consapevolezza di stessi. E a lottare per difendere la propria unicità. Contro tutto e tutti. Senza paura. E senza piegarsi. Vada come vada. Pm.😎 #scaccia😎 @peppemarescatuttoattaccato 💣❤️ @jorit #jorit #icoloridilucio #sorrento #scaccia😎 @icoloridilucio #streetart #siamonoi #💣❤️

Il commercio del ghiaccio e la Madonna della neve.

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Oggi è facile avere del ghiaccio a disposizione. Ma una volta era un privilegio riservato solo ai nobili. E inoltre non è che era così semplice produrlo. Durante l' inverno infatti si provvedeva a raccogliere la neve in delle grandi fosse. Ed infine a ricoprirla con diversi strati di foglie e di terra. Nel 1571 sul Monte Faito esistevano ben ventidue di queste fosse. Appena arrivava un ordine d' acquisto, la neve veniva stipata in sacchi di juta (poi caricati sui muli) e trasportata fino alla Marina di Vico. Qui nei depositi dell' Arrendamento della neve di Napoli ( l' ente che gestiva questo commercio) i dipendenti ". .. pesavano la neve in piatti di bilancia bucati, per far defluire l'acqua in eccesso *1".  Dopodiché a gran velocità i sacchi partivano a bordo di gozzi e feluche verso il porto di Mergellina. Ma i "nevaioli" oltre ai problemi legati alle condizioni atmosferiche (inverno caldo, piogge eccessive, maltempo di mare etc)

Santa Maria a Tentarano.

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“(...) La comitiva giunse con gran fatica sulla cima di un monte per visitare la chiesa di S. Maria de Reto ( Madonna del Loreto )  della località di Tentarano”.   E’ il 1593, Girolamo Peruzzi è un visitatore apostolico. Ha il compito quindi di indagare sullo stato dei beni ecclesiastici delle diocesi e di presentare una relazione alla Santa Sede a conclusione delle indagini. E indagando indagando, giunge all’ Acquara, dove dopo aver ispezionato la Chiesa di San Vito, prosegue fino alla Chiesa di Santa Maria in località Tentarano . Costruita grazie alla Famiglia Aprea non “dopo alla fine del XV sec”, quella che ai giorni nostri ci appare come una piccola cappella, all’ epoca della visita di Girolamo si presentava in tutt’ altro splendore. Era dotata di un campanile, di un altare maggiore e sulle pareti si potevano ammirare bellissime pitture di Santi. E Santa Maria a Tentarano, continuò ad essere molto frequentata anche negli anni successivi. Alla festa, che qui si teneva