Vico Equense 1799, lo scontro di finale.
24 gennaio 1799.
Vico Equense.
Danze, musiche e spari di mortaretti. L’ albero della Libertà piantato nella piazza del Sobborgo. Così era stata salutata l'ingresso della Repubblica Partenopea.
Sembrava l’alba di un mondo nuovo.
"Libertè, Egalitè e Fraternité".
Principi sulla carta belli. Sulla carta. Nei fatti successe il contrario. Dopo i primi entusiasmi, il popolo iniziò a voltarsi indietro. Val bene combattere per il riconoscimento dei diritti ma se il nuovo “governo” non era capace di garantire il pane in tavola, allora tanto valeva tornare sotto la coperta sicura dei Borbone. E così nei mesi successivi, i casali iniziarono a “girarsi”. Preazzano, Moiano, Massaquano, Arola, la causa della repubblica perdeva via via i suoi feudi. In collina le bandiere regie iniziarono a sventolare ovunque. Ad aprile inoltrato, l’ ultimo baluardo fedele alla causa repubblicana rimase il centro di Vico. Dalle colline guidati dai fratelli Masturzo di Arola, i “lealisti” si riversarono in città. Il palazzo comunale venne preso d'assalto, capitolando in poche ore, e così l’ultima resistenza partenopea venne organizzata nella Piazza del Sobborgo. Il 24 Aprile del 1799, laddove tutto era iniziato tutto terminò. Galvanizzati dalla presenza al largo di Punta Scutolo delle navi “alleate” inglesi, i filo monarchici espugnarono la trincea nemica. Chi non morì sul campo, venne fatto prigioniero e trascinato alla Marina di Equa. Dove un'imbarcazione li avrebbe condotti direttamente a Napoli, tra braccia del boia a Piazza Mercato. Una volta ripreso possesso della città, ai vincitori rimaneva un'ultima cosa da fare. L’albero della Libertà andava sradicato. E l’ “onore” toccò ad un certo Pezzella di Massaquano. Lo stesso Pezzella che per la sua fedeltà al re, nelle settimane precedenti si era visto bruciare la casa dai repubblicani. Al posto dell’albero, mentre il dipinto del Vescovo di Vico Monsignor Natale, reo di aver aderito alla Repubblica, era fatto a pezzi e coperto dagli sputi, venne issata una croce fatta di stagnola.
Oggi un Crocifisso ci ricorda la tragicità di quei momenti, quando la comunità di Vico Equense si trovò spaccata a metà. Ognuna a combattere per quella che riteneva essere la parte giusta.
Pm. 😎
#scaccia😎
Peppemarescatuttoattaccato.blogspot.com
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🕵️♂️ Fonti:
✒️ Momenti del 1799 in Penisola Sorrentina _di Maria Ferraro.
✒️ Le colline della disobbedienza_di Vincenzo F.R. Esposito.
✒️ 1799 in Penisola Sorrentina - Dossier Bozzaotra numero due _ a cura di Peppe Esposito.
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