I Casini di caccia del "Re Bomba"

A Messina, la rivolta siciliana del 1848, l' aveva fatta sopprimere facendo sparare sui manifestanti, da qui, il triste appellativo che lo accompagnava. Ferdinando II, il "Re Bomba", sovrano del delle Due Sicilie, un regno in preda a lotte intestine, e profonde disuguaglianze tra la Capitale e le periferie, ma anche in piena evoluzione. La prima ferrovia della Napoli - Portici, le officine di Pietrarsa, la riforma dei codici civili, sono solo alcuni dei suoi successi.
Ferdinando, la passione per la caccia, l' aveva ereditata dal nonno ( Ferdinando I il Re "Lazzarone"), e le colline vicane, gli sembrano subito un luogo adatto per praticarla. I Casini di caccia a Montechiaro, divennero così la sua meta preferita. Una nave attraccata alla Marina di Seiano, era sempre a disposizione per salpare alla volta di Napoli, in caso di missive urgenti da recapitare ai ministri rimasti al "Palazzo". Inoltre, la strada Castellammare - Meta e il Ponte di Seiano, da lui fatti costruire, assicuravano un collegamento agevole anche via terra; quindi, il Re "Bomba", appena gli era possibile, veniva volentieri ai Casini, dove imbracciato il fucile, si immergeva nel silenzio della natura, senza dover ascoltare dentro di sé, in un continuo alternarsi, il rimbombo dei rimorsi della coscienza e l' eco geniale delle idee.

Pm. 😎
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