Enrico Caruso e Joe Petrosino.

8 minuti. Minuto più minuto meno. Il countdown era già iniziato. Ma la "Mano Nera" non aveva fatto i conti con Giuseppe Petrosino detto Joe. Poliziotto di chiara origine italiana (essendo nato a Padula), che in quel momento, come tanti italo- americani, si trovava all' esterno del Metropolitan di New York. Da poco era terminato il concerto e tutti aspettavano di poter ammirare da vicino l' idolo di Little Italy, Enrico Caruso. Ma alla vista dell' auto del tenore, Joe si insospettì. Qualcuno l' aveva manomessa. Precipitatosi su di essa, riuscì in pochi attimi a disinnescare l' ordigno. Enrico Caruso era salvo. Il tenore e il poliziotto divennero così grandi amici. E grazie alla collaborazione di Caruso, Joe Petrosino fece arrestare numerosi esponenti della mafia. Mafiosi che a New York estorcevano il pizzo alle celebrità in tournée nei teatri della città.
Il poliziotto italiano pagò con la vita questa sua lotta senza quartiere. Il 12 marzo del 1909, venne ucciso a Palermo mentre stava indagando sui traffici della Mano Nera. 
Ad Enrico Caruso la protezione della polizia americana però non venne mai meno. Anni dopo il commissario
Richard Edward Enright, gli concesse anche la tessera del dipartimento della New York City Police Department. Una sorta di pass, grazie al quale poteva girare senza restrizioni per tutta  la Grande Mela. 

Pm. 😎
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✒️ Fonti:
✒️ Racconti di Gegè Lorenzano e @nino.aversa_hiking_guide
✒️Don Enrico la leggenda continua_ di Pietro Gargano @ilmattino.it
📍 @ristorante_museo_caruso
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