ANTONINO SERSALE, IL "QUASI" PAPA
Zelanti contro i Cardinali di Corte, intrighi e complotti come una in una sceneggiatura NETFLIX. Si apriva così il Conclave del 1769. Oggetto del contendere: La Compagnia del Gesù. Da abolire secondo la volontà dei cardinale di Corte, da difendere per gli Zelanti. Negli anni, i Gesuiti, avevano raccolto intorno a loro un eccessivo potere, tale da condizionare le scelte politiche ed economiche dei Regni. Questo ovviamente ne aveva accresciuto i nemici, dentro e fuori la Curia. Il vecchio Pontefice Clemente XIII, sfiancato dalle pressioni reali, si era deciso ad abolirli. Ciò non avvenne per la sua prematura scomparsa e ora: Francia, Spagna, Regno di Napoli, Portogallo ne chiedevano conto ai Cardinali riuniti in Conclave: “ Un Papa eletto contro i desideri dei Re – scrissero rimarcando il loro potere di veto – non verrà riconosciuto ”. Seduto sullo scranno ( identificato con il numero 57) l’ Arcivescovo di Napoli – Antonino Sersale - conteggiava i voti per salire al soglio pontificio. Essendo il candidato del sovrano Ferdinando IV, era tra i favoriti, e a Sorrento ( sua città natale) non si aspettava altro che la fumata bianca per iniziare i festeggiamenti.
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Nelle foto: Stampa dell’epoca che mostra i luoghi ed i momenti salienti del Conclave per l’elezione di Clemente XIV. |
In Penisola sorrentina, Antonino Sersale era tra i personaggi più amati. Aveva infatti contribuito, con elargizioni personali, alla costruzione della Chiesa dei Servi di Maria e al rifacimento della facciata della SS.ma Annunziata, crollata con il terremoto del 1768. Nel Conclave dunque, l’ Arcivescovo sembrava uno dei candidati alla vittoria, ma come si usa dire in Vaticano: “Chi entra Papa, ne esce Cardinale”. E così avvenne. Gli Zelanti mal vedevano l’ elezione di un Papa troppo vicino ai Borboni di Napoli e gli remarono contro. Così come l’ Imperatore d’Austria ed ambienti vicini al Re di Francia. Questo provocò una situazione di forte stallo, e dopo ben tre mesi e 179 votazioni, il 19 maggio 1769, le opposte fazioni, confluirono sul francescano Ganganelli, che ai due schieramenti sembrava essere quello più equidistante. Antonino, visto svanire il sogno di diventare Papa, passò l’ estate a Sorrento, alternando le giornate in campagna, nella Casina di Via Festola in uno slargo dove c'è "una volta e una fontana" (civico 4 – 6) e nel Palazzo di famiglia in pieno centro storico ( via San Cesareo n° 44 ).
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Palazzo dei Sersale a Via San Cesareo. |
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Il monumento funebre di Antonino Sersale realizzato da Giuseppe Sammartino. |
Pm.
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