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La "Romita", il rifugio di Francesco Pepere.

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Quante volte Francesco Pepere avrà letto e riletto Giambattista Vico solo lui lo sa. Noi possiamo solo ipotizzare che mille è un numero arrotondato per difetto. "Ciò che è vero è ciò che è fatto", era la massima del filosofo che ripeteva sempre ai suoi studenti. Nato ad Avella nel 1823, Francesco Pepere si può considerare uno dei maggiori esperti di Diritto. Ne conosceva anche i commi più nascosti. Politicamente vicino ai liberali, nella seconda metà dell' Ottocento aveva partecipato attivamente al rovesciamento del Regno delle Due Sicilie. L' Italia chiamò e Pepere si fece trovare in prima linea. Giurista, professore, ricercatore, membro di svariate associazioni (anche a Massa Lubrense ) alle tante cariche che accumulava durante la carriera corrispondeva inevitabilmente un aumento esponenziale dello stress. E qual miglior cura agli impicci di una vita piena ( troppo) di impegni, che non quello di rifugiarsi sulle colline massesi. La "Romita", un...

Il DISASTRO DEL BALVANO.

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Il grano, il formaggio, la carne. In Basilicata il cibo costava di meno. Molto di meno. Ecco perché in tanti da Sorrento, Massa Lubrense, Piano, Meta e Vico, decisero di prendere quel treno. Dalla stazione di Napoli per raggiungere Potenza. E’ il marzo del 1944, la guerra è nelle sue fasi più cruenti, le forze alleate incalzano i nazifascisti e solo i coraggiosi trovano il coraggio di avventurarsi in un viaggio simile. L’ 8017 non è un treno passeggeri, ma la gente vi saliva comunque. Era la prassi approfittare del “passaggio” delle locomotive addette al trasporto delle merci.  Quel viaggio lo avevano fatto già parecchie volte e nessuno di loro  poteva di certo immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco. Alle due di notte, nella galleria “delle Armi” a Balvano, la corsa del treno si fermò e il monossido di carbonio divenne un criminale senza scrupoli né pietà. Seicento vittime, o forse anche di più. I soccorsi arrivati solo diverse ...

Il Viraggiaro, l'avvistatore di navi.

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Nel golfo s'intravede un imbarcazione , e mentre per gli altri è ancora un punto lontano, il viraggiaro ne ha già identificato il nome e l'armatore. Tramandata di padre in figlio, la professione del viraggiaro , in penisola sorrentina, nella seconda metà dell'800, era diventata indispensabile.  Avvistata la nave, dal suo punto di vedetta a Punta Scutolo, era capace di riconoscere "dalla forma del bastimento a quale armatore appartenesse" , e così poteva subito andare ad informare le famiglie dell'equipaggio.  In attesa dello sbarco e del ritorno a casa, le donne avevano così il tempo necessario per preparare le pietanze per i festeggiamenti, e a Meta, nel Rione Cardiento, dal Palazzo dell' ASSOCIAZIONE METESE DI ASSICURAZIONI E BASTIMENTI   potevano calare dal balcone, con tutta calma, un enorme bandiera nazionale.  @peppemarescatuttoattaccato  #scaccia😎 Fonti: ° Storia di Meta. _ di E. CALISE ° Storia della città di Sorrento e della sua sple...