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-Il Barbiere che si lamentava della Fontana di Trevi -

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" Eh così non mi piace !" " Eh così non và !" Nicola Salvi a quel barbiere non lo sopportava più. È da quando gli hanno affidato l' incarico di "rendere monumentale" la fontana delle Vergini nel Rione Trevi, che se lo trova tutti i giorni davanti al cantiere. A lamentarsi. A dire questo e quello. Il barbiere aveva il suo negozio al piano terra del Palazzo Castellani e mal vedeva la costruzione della nuova fontana proprio di fronte. " Archite' voi non vedrete la fine dei lavori ", gli disse l' ultima volta che si erano incontrati. O meglio scontrati. E se questa è la goccia che fa traboccare il vaso. " Che vaso sia ". Pensò Nicola. Spinto dalla rabbia, decise che davanti alla vetrina del barbiere "nemico" doveva essere scolpito un vaso: " così grande da toglierli ogni visuale, sia a lui che ai clienti ".  E così avvenne. Quindi se passate dalla Fontana di Trevi, dopo aver lanciato le tre monet

LE OCHE DEL CAMPIDOGLIO

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390 a.C, I Galli del feroce Brenno , hanno messo a ferro e fuoco la Capitale dell' Impero. Roma sta capitolando. Gli ultimi rimasti, si sono rifugiati fin sopra al  Campidoglio , difendendosi sul Colle, che ai loro occhi, sembra una fortezza inespugnabile. Un passaggio segreto, scoperto per caso, ed i Galli stanno per infrangere l' ultima resistenza. Sembra fatta, è notte inoltrata, i romani sfiancati, hanno abbassato la guardia e se ne sono andati a dormire non aspettandosi di certo un attacco alle spalle. Solo le oche , sono rimaste vigili, e appena scorgono gli uomini di Brenno avvicinarsi, iniziano a strepitare a più non posso. Il soldato capitolino: Marco Manlio ,  sobbalza dal letto.  Idossata l' armatura, si precipita sul luogo da cui provengono gli schiamazzi, e: " (....) con un colpo di scudo ricacciò giù dal pendio un nemico che era già riuscito a raggiungere la sommità dell'erta e travolse quelli che gli venivano dietro. E poiché

AGRIPPA POSTUMO E IL SUO ESILIO A SORRENTO.

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6 d. C. Augusto , il primo imperatore di Roma, ha ceduto alle pressioni della nuova moglie Livia : nella capitale, non vi è posto per due eredi al trono. Suo nipote Marco Vipsanio Agrippa Postumo , che Augusto aveva adottato, deve essere spedito in esilio a Sorrento . Nel disegno orchestrato da Livia, il successore al trono è Tiberio , il figlio che ha avuto da Claudio , il primo marito. Agrippa Postumo, quindi rappresenta un pericolo per il suo piano. Pazzo, folle, in preda all' ira, ed incline al vizio: a Roma, persone vicine all' imperatrice, amplificano e diffondono malelingue per screditarlo.  Non che lui, mantenesse un comportamento talmente irreprensibile, da non far dar credito a queste voci.  Anzi, pazzo forse lo era davvero, ma sul suo conto, c'è da giurarci, la macchina del fango ha viaggiato a tutto gas.  Portava, lo stesso nome del padre, un generale romano, scomparso poco prima della sua nascita. La mamma Giulia (che per trame di palazzo subirà an