LA CANTINA DI "VINCENZONE" A TORCA

 "Vincenzone è tornato." 
La voce corre in paese, "o'mericano"  ora è a Torca. Alto, grosso  e con un bel carico di dollari da spendere. Ma come investirli? Una cantina nuova  in piazza a Torca, gli sembra subito una buona idea. Vincenzo Persico (questo il suo nome all'anagrafe) decide di aprirla proprio dietro la chiesa di San Tommaso, quella stessa chiesa sui cui gradini campeggia la scritta New York. Un ringraziamento agli emigranti di Torca, che  dalla grande Mela, avevano inviato  i  soldi per i lavori di restauro. Aperta la cantina, gli affari per Vincenzone vanno subito alla grande, c'è la fila per entrare, anche se il vino che serviva, era piuttosto "accimmato".
Così si diceva in giro. Ma gli incassi si sa, non fanno gola solo al proprietario e all'esattore delle tasse. Nasiente e Peppino "O' terremoto", ci misero subito il pensiero. Un lavoro non lo tenevano, e il desiderio di cercarlo manco. Quella ricchezza così a portata di mano, quindi era per loro un occasione da non farsi sfuggire. Detto fatto, alla prima sera senza luna, e facendo attenzione che in strada non circollasse neanche più un ubriaco,  calandosi dal tetto entrano nella cantina. Preso il malloppo, segue la fuga a gambe levate per le colline massesi. 
Di Nasiente e Peppino " o' terremoto" si persero le tracce ( o almeno non risulta siano stati arrestati) , ma Vincenzone nonostante il furto, non smarrì di certo il buon umore, e di lì a poco era di nuovo tra i tavoli, invitando tutti col suo curioso slang torchese/americano a bere il suo vino.

@peppemarescatuttoattaccato 
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Fonti:

 °Famiglia, terra ed emigrazione in una comunità della costiera sorrentina_di Annunziata Berrino.
° Intervista del 18 novembre 1988 a Francesco Gargiulo, nato il 9/12/1909  

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