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I MOTOSCAFI "SORRENTINI" ALLE OLIMPIADI DI ROMA 1960.

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Sorrento è stata protagonista alle Olimpiadi di Roma 1960. Per le gare di vela, il Comitato Olimpico scelse infatti come campo di regata il Golfo di Napoli, e tre motoscafi della Gru.So.N. ( Gruppo Sorrentino di Navigazione). Il " Santa Rosa ",  il " Roberto III " e l' " Europa "  ( poi sostituito dal " Santa Rita ") con i rispettivi equipaggi, vennero impiegati per ospitare i giornalisti ed i fotografi che dovevano raccontare le gare. Rosso, giallo e verde, su ogni motoscafo sventolava una bandiera di diverso colore perché ad ogni colore corrispondeva il campo di regata di appartenenza. Per la prima volta 46 nazioni diverse si sfidarono in una competizione olimpica, e nel traffico delle imbarcazioni a vela, la bravura dei marinai sorrentini risultò decisiva. Sempre al posto giusto e al momento giusto, senza intralciare le virate dei concorrenti, i motoscafi della Gruson si meritarono i complimenti di tutta...

Sorrento, il Faro di Marina Piccola.

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Nel 1929, a Marina Piccola , vennero ultimati i lavori di costruzione che consentirono alla città di Sorrento, di dotarsi di un porto adatto anche all' attracco delle imbarcazioni più grandi. Questo evento è ricordato da un fascio littorio in marmo bianco ( su cui è scritta la data: anno VIII dell'era fascista ). Il bassorilievo ( poi danneggiato, a colpi di martellate alla caduta del regime) si trova nei pressi del cancelletto che oggi, non permette di salire sul muraglione. Successivamente, e siamo nel 1935, l' Istituto Idrografico della Marina Militare , fece incastonare nei muri del molo, una targhetta in bronzo, su cui è impresso un triangolo che indica il punto preciso dove si trovava il vecchio faro di Sorrento, punto che, rappresenta anche l' esatta posizione geografica della città del Tasso, riportata sulle carte nautiche ( latitudine 40° 37' 48" Nord e longitudine 14° 22' 42" Est ...

Il Viraggiaro, l'avvistatore di navi.

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Nel golfo s'intravede un imbarcazione , e mentre per gli altri è ancora un punto lontano, il viraggiaro ne ha già identificato il nome e l'armatore. Tramandata di padre in figlio, la professione del viraggiaro , in penisola sorrentina, nella seconda metà dell'800, era diventata indispensabile.  Avvistata la nave, dal suo punto di vedetta a Punta Scutolo, era capace di riconoscere "dalla forma del bastimento a quale armatore appartenesse" , e così poteva subito andare ad informare le famiglie dell'equipaggio.  In attesa dello sbarco e del ritorno a casa, le donne avevano così il tempo necessario per preparare le pietanze per i festeggiamenti, e a Meta, nel Rione Cardiento, dal Palazzo dell' ASSOCIAZIONE METESE DI ASSICURAZIONI E BASTIMENTI   potevano calare dal balcone, con tutta calma, un enorme bandiera nazionale.  @peppemarescatuttoattaccato  #scaccia😎 Fonti: ° Storia di Meta. _ di E. CALISE ° Storia della città di Sorrento e della sua sple...